
Un busto sos-petto
Tre donne, tre generazioni diverse, per una delle quali il corpo improvvisamente è diventato problematico. Questa idea serve da base alla commedia, apparentemente leggera, che è, tuttavia, una preoccupazione condivisa da tutte: la capacità di cambiare il proprio corpo. Tre donne che rappresentano le donne non solo di oggi, ma un di un intero immaginario collettivo che, dopo aver perso il tradizionale riferimento a ciò che i veri valori rappresentano si concentra in modo ossessivo e angosciante, alla cultura dell'immagine stessa.E il sogno di ricostruzione nasconde la chimera della vita eterna, per non invecchiare e non essere soggetto alle
leggi del tempo. Ma questo è una chimerica lotta, cui la morte è la sola possibile soluzione (almeno per ora). Questo conflitto è il paradosso combustibile del gioco, che generando una serie di contraddizioni tra i personaggi causano situazioni estreme dalle quali si passa dal dramma alla risata, ma che portano anche a riflettere.
Tre donne sulla scena in grado di creare una serie di situazioni paradossali, ma riconoscibili da tutti, da alcuni dei miti incorporati nella cultura contemporanea: la rappresentazione del corpo, una chiave inconfondibilmente comica, ironica in cui l'attenzione delle nostre ossessioni definisce il carattere di tutta l'opera.
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